IMPARIAMO A CONOSCERLO
Il primo attacco di panico si manifesta quasi sempre durante un periodo di tensione e forte stress (per problemi finanziari, lavorativi, sentimentali, malattie fisiche, esaurimento, mancanza di sonno, trasloco, ma anche per cambiamenti positivi come, ad esempio, il matrimonio o la convivenza).
Successivi attacchi di panico, invece, possono emergere anche in situazioni di bassa ansia e senza un’apparente fattore scatenante.
Durante l’attacco di panico si possono avere alcuni tra i seguenti sintomi:
Respiro affannoso
Tachicardia
Sudorazione
Tremori o formicolii localizzati (ad esempio alle mani)
Vertigini o giramenti di testa
Senso di pressione o dolore al petto
Nausea o nodo allo stomaco
Visione annebbiata
Tensione muscolare
Sensazione di soffocamento (come se mancasse l’aria)
Questi sintomi sono molto intensi e improvvisi e proprio per questo la persona è convinta che qualcosa nel proprio corpo non funzioni, temendo conseguenze fisiche gravi (come un infarto) oppure di aver perso il controllo del proprio corpo e di comportarsi in modo bizzarro.
La persona prova forte timore che possano arrivare altri attacchi di panico e per questo vive in costante allerta, monitorando frequentemente il proprio corpo.
Quando gli attacchi di panico diventano numerosi, la persona vive un profondo disagio e spesso modifica anche le proprie abitudini.
Prova a rispondere alle seguenti domande:
Eviti di uscire di casa se non hai con te le medicine prescritte dal medico?
Eviti di fare sforzi fisici?
Eviti di trovarti in posti dove è difficile uscire velocemente o ricevere soccorso?
Apri le finestre nei luoghi chiusi?
Tieni d’occhio le uscite di sicurezza?
Cerchi di essere sempre con qualcuno ed eviti di uscire se sei da solo/a?
Eviti luoghi in cui in passato hai avuto attacchi di panico?
Questi accorgimenti in un primo momento aiutano la persona a provare meno ansia, tuttavia, a lungo termine, diventano controproducenti poiché implicano “costi” a livello di autonomia e libertà personale.
Nelle Linee Guida Nice la Terapia Cognitivo-Comportamentale è inserita come trattamento d’elezione, eventualmente in combinazione con una terapia farmacologica prescritta dal medico.
Cosa prevede il trattamento per gli attacchi di panico?
1. Per prima cosa capiremo il meccanismo sottostante gli attacchi di panico (circolo della paura), analizzando insieme alcuni episodi in cui è scaturito un attacco di panico in situazioni di stress oppure a seguito di sensazioni fisiche.
2. Comprenderemo il collegamento tra gli aspetti organici del funzionamento del nostro corpo e i sintomi scaturiti dallo stato d’ansia —> Ad esempio: quando viene percepito un pericolo, il flusso di sangue viene indirizzato maggiormente ai muscoli e di conseguenza il cervello, per un breve periodo, viene irrorato meno. Questo diverso apporto di sangue è all’origine dei sintomi di stordimento, vertigine e visione annebbiata.
3. Impareremo a ridurre l’attivazione fisiologica mediante esercizi di respirazione e di controllo della tensione muscolare; esercizi che si potranno svolgere anche a casa o in qualsiasi momento la persona ne sentirà la necessità.
4. Un’altra parte importante del trattamento consiste nell’identificare i pensieri, il nostro dialogo interno, ciò che la persona dice a se stessa prima, durante e dopo un attacco di panico, per scovare le convinzioni erronee che aumentano l’ansia. Scopriremo assieme che spesso sono senza fondamento e per questo impareremo a metterle in dubbio sostituendole con pensieri più utili e veritieri.
5. Infine, inizieremo ad esporci gradualmente alle situazioni temute ed evitate per riappropriaci della nostra libertà.
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